sabato 18 febbraio 2012

17° Pagina

-Ma ciao “Piccolo”!- esclamò Vanessa dandomi una pacca sulla spalla,
-ciao...- risposi intimidito dalla sua franchezza,
-Sei così tenero quando ti imbarazzi- disse ridendo ad alta voce, -prima o poi ti passa!- aggiunse dirigendosi verso gli altri due che attendevano impazientemente il suo ritorno.
-Avete qualche idea su che corsi scegliere?- domandò Vanessa non appena ci riunimmo con Mattia e Damon,
-Bo, non so- ammise Mattia in tono addormentato,
-Credo che farò gli stessi dell'anno scorso...- rispose Cecilia osservando l'immenso cortile,
-Luca, te sai già?-, -no, non so- risposi accennando un sorriso per sembrar il più discreto possibile,
-ah bene, bene...- sussurrò Vanessa,
stava per tirar fuori un'altra delle sue domande quando Cecilia la interruppe,
-No! Che noia, oggi c'è Andrea...- esclamò continuando ad osservare il cancello nero dell'entrata,
-e dove lo vedi?- domandò Vanessa cercando l'invisibile punto in cui stava guardando,
-è là, vicino alla panchina di destra con i suoi amichetti!- rispose indicando la zona con un veloce gesto del capo.
-Ah vero- ammise allungando il collo per scorgere qualcosa in più che potesse confermare la sua ipotesi, - vabbé, magari è maturato- aggiunse restando in silenzio,
-Si come no, prima che maturi lui ci vogliono millenni!- esclamò Cecilia osservando gli occhi di Vanessa con un'espressione di forte convinzione,
Ci fu una breve pausa tra quella discussione in cui si guardarono negli occhi come se fossero “preda e cacciatore”, Mattia e Damon le osservarono increduli della loro reazione anche se dalla loro sicura posizione ferma si poteva dedurre che sapevano già che cosa sarebbe successo poco dopo.
Tutto d'un tratto scoppiarono in una fragorosa risata prendendosi felicemente per le mani come se fossero due bambine, Mattia e Damon le guardarono accennando un sorriso, io le guardai sbigottito dalle loro buffe abitudini, ma dopo aver capito quanto affetto provavano l'una per l'altra accennai anch'io un piccolo ma attonito sorriso di benessere.
-Chi è Andrea?- domandai voltando lo sguardo verso la direzione in cui osservavano,
-Ieri era assente..., comunque è un insignificante idiota che non conosce la parola rispetto!- ribatté Cecilia avvicinandosi lentamente a me puntando un dito accusatorio contro il mio petto, le sue pupille erano piene di rabbia e odio, quel suo sguardo penetrante metteva quasi paura!
-Ah, capito...- risposi arretrando lentamente di un passo non appena il suo dito mi sfiorò la maglietta, non capivo il perché di quella reazione, ma si poteva benissimo vedere che in quel momento stava solamente giocando con la mia timidezza, - perché dici che è un idiota? Questo non è mancare di rispetto?- domandai a bassa voce inclinando il mio sguardo verso i suoi piedi,
sorrise non appena ebbe compreso il senso di quelle domande. Si ricompose nella sua perfetta postura e mi diede due leggere pacche sulla testa,
-Sei troppo intelligente piccolino-, ammise riflettendo ancora sul senso di quelle domande, -attenzione che se pensi troppo poi ti si fonde il cervello!- aggiunse sorridendo lasciando andare lo zaino sullo scalino più in alto.
Keiji Kentari




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