mercoledì 15 febbraio 2012

16° pagina

-Ovvio!- esclamò sorridendo serenamente, -ah già, ieri ho incontrato tua madre in quel negozio, è molto simpatica!- aggiunse indicando uno dei tanti supermercati esposti in quella via,
-eh si, me lo ha detto- risposi avviandomi verso la scuola con lei al mio fianco,
-non vuoi sapere di cosa abbiamo parlato? Magari mi ha detto qualche tuo segreto nascosto o magari qualche tuo vizio imbarazzante!- riprese voltandosi verso di me con un sorrisetto sarcastico,
-ne dubito, sarà divertente e buffa ma non mi metterebbe mai in imbarazzo- risposi cercando inutilmente di scorgere la fine di quel lunghissimo viale.
Lei alzò il viso ed osservò le chiome di quegli enormi arbusti senza controbattere la mia sicura affermazione,
Camminammo per qualche metro, in silenzio, ascoltando i leggeri canti degli uccellini che si dilettavano a giocare a nascondino tra i sottili rami e le verdeggianti foglie degli alberi.
-Ti piace la primavera?- domandò tranquilla continuando ad osservare la natura sopra di lei,
-Mi piace molto, ma preferisco l'inverno- risposi, -Credo che la primavera inietti euforia e superficialità a proporzioni troppo elevate- aggiunsi inclinando il viso verso quel sentiero asfaltato,
-cosa intendi dire...?- chiese perplessa osservando il mio volto,
Sorrisi alla sua domanda e continuai a passeggiare,
-Intendo dire che molte volte, le persone si lasciano influenzare dagli allegri colori o dai dolci suoni che sprigiona la primavera, per questo motivo prendono tutti i propri problemi personali alla leggera, sono convinti che questa stagione gli gioverà in qualche modo, quando in realtà è solo un'illusione provocata dalla nostra debole vista...- spiegai in tono serio osservando i passanti sull'altro lato di strada,
-Interessante...- disse sorpresa iniziando a rallentare il passo, -non ci avevo mai pensato su questo aspetto, può darsi che sia vero...- concluse rassegnata fissandomi silenziosamente negli occhi.
La nostra conversazione era caduta in un oblio profondo pieno di pensieri e riflessioni, non vi era traccia di alcuna spiegazione da poter utilizzare per far capire agli altri che ciò che pensiamo è sbagliato, è scorretto, l'unico modo per condividere la propria opinione sarebbe quello di trasmettere le proprie emozioni utilizzando un qualcosa che ancora non esiste sulla faccia della terra.

Non appena attraversammo il cancello nero la mia attenzione fu catturata da un tenebroso individuo vestito interamente di nero, era Mattia.
-Guardali là!- esclamò Cecilia indicando i gradini su cui transitavano,
Annuì leggermente e ci dirigemmo verso di loro. Vanessa si era accorta della nostra presenza ed iniziò a venirci incontro con gli sguardi di Mattia e Damon puntati addosso,
-ma ciao Amore!- esclamò ironicamente allargando le braccia e rallentando il passo,
-a chi sta dicendo?- Pensai sorpreso osservando se dietro di noi vi era qualcun altro,
-Ma ciao Cucciolona!- rispose Cecilia aumentando il passo per accoglierla in un abbraccio,
mi fermai a qualche passo da loro e osservai quel buffo modo di salutarsi tra amiche, erano tutte e due vestite di rosso come se l'avessero fatto di proposito e tutte e due avevano un'enorme sorriso stampato sulla faccia, sembravano quasi sorelle!
Vidi Vanessa sussurrare qualcosa al suo orecchio, con quel trambusto non capii nemmeno una parola ma la cosa non mi interessò un granché,
-Oddio! Ma davvero?- esclamò sorpresa Cecilia fissandola negli occhi,
Vanessa annui sorridendo dall'imbarazzo, dopodiché riprese la sua seria espressione e cercò il mio sguardo allungando leggermente il collo, vide la mia figura ferma come una statua che le osservava incredulo, sorrise ed alzò velocemente l'avambraccio per salutarmi.
Le feci un cenno con la testa per salutarla e sorrisi involontariamente, mi avvicinai imbarazzato a quelle due strambe ragazze salutando Mattia e Damon che osservavano quella scena come se fosse un'azione abituale.
Keiji Kentari




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