3.
Dopo pochi minuti intravidi la mia ambita casa in lontananza, spiccava tra tutte le altre a causa del suo stile un po' antico ma pur sempre ordinato e pulito, la cosa che attraeva più attenzione di quella città era la classica muraglia fatta a mattonelle grigie che contornava le case donandogli un aspetto delicato e lussuoso, ma non solo, si intravedeva del verde ovunque!

Non appena entrai in giardino intravidi la macchina blu di mia madre posteggiata sotto al garage e da lì capii che era meglio sbrigarsi a rientrare ed andarla a salutare prima che si facesse mille preoccupazioni inutili.
Non appena entrai in casa sentii il pungente ma gradevole profumo di carne cotta che arrivava dalla cucina, mentre nell'aria vagava lo scoppiettante rumore dell'olio che si ribellava a quel calore.
Nel momento in cui chiusi la porta alle mie spalle arrivò un richiamo dalla cucina;
- Luca, sei tu?-
-Si- risposi esausto affacciandomi alla porta,
Stava apparecchiando la tavola ancora con la divisa da lavoro addosso, sembrava andasse di fretta ma in realtà era sua abitudine fare le cose in fretta e furia. Anche se avesse avuto tutto il tempo del mondo lei lo avrebbe fatto velocemente e tutto solamente per avere un po' più di tempo libero o per semplice abitudine, d'altronde, quasi tutte le mamme fanno così.
-Tra poco si mangia quindi non fuggirmi in camera come tuo solito- disse,
-Si si..- risposi rassegnato,
-com'è la nuova scuola? Bella?- chiese dandomi una fulminea occhiata,
-Normale...-
-E com'è andata oggi?-
-Bene...-
-Ah menomale-
Buttai lo zaino sul divano affiancato al tavolo e mi lasciai andare sospirando tra quei morbidi cuscini imbottiti di cotone.
-Sei stanco per caso?- domandò
-mm...-
-cosa vuol dire mm?-
Sbuffai per farle capire che non avevo nessuna voglia di parlare e chiusi gli occhi in cerca di un sonno profondo.
-Io vado a cambiarmi, controlli un attimo tu qui?-
-mm-
-Lo prendo come un si...-
Non appena sentii i suoi pungenti passi allontanarsi feci uno sforzo e mi alzai da quella comodità, mi sedetti a tavola e usando un gomito come se fosse un cuscino mi ci appoggiai leggermente senza distogliere lo sguardo dal gas.
L'acqua della pentola ribolliva come se stesse brontolando per quelle scottature continue e l'olio della padella rossa saltellava dispettosamente in qua e in là in cerca di un braccio da ustionare. Nonostante la sua sbadataggine mia madre è sempre stata un'ottima donna ai fornelli, sia per le cose semplici e sia per le cose più complicate, non c'è anno in cui ai cenoni di natale e capodanno non si offra volontaria per dare un supporto in cucina, naturalmente ne sono tutti entusiasti perché la sua esperienza rende i suoi piatti ancora più appetibili del previsto, ma penso che se riuscisse a rilassarsi anche solo un secondo senza cercare ogni santa volta di soddisfare gli altri si sentirebbe meglio, più riposata.
Keiji Kentari
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