
Tuttavia, le voglio chiedere una cosa,
si metta sul mio stesso piano, fingiamo di essere entrambi delle
semplici persone, e lei non è migliore di me:
Perché vuoi della buona autocritica se
durante un tranquillo giudizio mi gridi in faccia “come ti
permetti!” “chi ti credi di essere!”? Forse ti senti
contraddetta? Questa non è buona autocritica.
Come puoi pretendere di fare queste
domande se un minuto prima confermavi di adempiere alla “buona”
autocritica? Forse sei confusa? Questo capita a tutti... .
Ti sei mai chiesta perché alzi la
voce...? vuoi sopprimere la verità...? vuoi forse ignorare il
disagio per passare oltre? Questo non è corretto, e tu lo sai.
Come pretendi di risolvere la cosa con
un semplice cambiamento se una delle due volontà ti ignora? Pensi
che lui cambierà? Tu pensi che lui si accorgerà della sua
infantilità? Si tu lo pensi e magari hai pure ragione.
Ma proviamo a parlarci chiaramente. Tu
vorresti eliminare questa cosa punendo colui che ha portato a galla
il problema; sei sicura che lo fai per quel motivo?
Riesci almeno a guardarmi sinceramente
negli occhi?
Riesci a camminare a testa alta?
Sia sincera, non mi prenda per un
ragazzino o per un cieco, che razza di persona è una in cui crede in
questa giustizia? Riesci almeno a guardarmi in faccia?
Lo sai, la conoscenza per me non si
apprende dai libri, quelli sono solamente spazzatura, essa si coglie
pensando e ponendosi delle domande quasi surreali. Non venire a dirmi
di osservare la tua lista di attestati, perché io, non la prenderò
nemmeno in considerazione. Prova a pensare...
...nonostante tutto, credo che non
faremo mai questo discorso come due semplici persone che fanno due
passi, e credo, che queste cose finiranno nel cestino, come tutto il
resto d'altronde...
Keiji Kentari
TESTO ISPIRATO ALLA CANZONE.
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