sabato 25 febbraio 2012

19° Pagina

-Guarda qui chi c'è!-esclamò Andrea appoggiandosi con una mano alla spalla di Cecilia.
Da vicino era ancora più alto di ciò che si poteva credere, nonostante la mia statura fosse nella media sembrava un gigante in confronto a me.
Fino a quel momento lo sguardo di Cecilia era fisso su un punto in lontananza a me sconosciuto, sembrava osservasse il vuoto per tentar di sfuggire all'attenzione di quel ragazzo, ma non appena sentii il calore della sua mano, arretrò tentando di sfuggirgli, fu tutto inutile, prese la mano sulla sua spalla e la gettò nel vuoto, dopo di che, sempre in silenzio, si voltò verso Vanessa e si ripulì con un gesto di disgusto la spalla, come se fosse stata infettata da qualche insulso germe.
Nel momento in cui la vide voltarsi, accennò un piccolo sorriso di soddisfazione e dopo aver dato una veloce occhiata in giro, riprese ad osservarla.
-Come sei cambiata...- sussurrò avvicinandosi al suo orecchio,
-Tu invece sei sempre il solito idiota- esclamò Vanessa facendogli cenno di sparire con una mano,
lui alzò il viso e osservò il volto di Vanessa per qualche secondo, sorrise ed inclinò lo sguardo sul collo di Cecilia.
In qualche modo sembrava le piacesse essere “coccolata” in quel modo, i suoi occhi erano rivolti verso il basso, la sua espressione era immutabile, fredda e distaccata dal mondo intero. Pareva trovasse conforto in quelle frasi che continuavano a offuscarle i pensieri, lei aveva solamente bisogno di un “senso di protezione”, e tutto ciò che avrebbe voluto si stava verificando in quell'istante, ma benché lui fosse dolce e affettuoso, le sue parole erano solamente delle provocazioni senza rispetto dei sentimenti altrui.
-Ceci!- esclamò Mattia turbato da quella scena -vieni!- aggiunse afferrandola per una mano e dirigendosi verso l'entrata della scuola.
-Tu che vuoi nanetto?- domandò arrogantemente Andrea strattonandolo per la maglietta e spingendolo verso la vetrata,
-Non provar a toccarmi di nuovo!- esclamò liberandosi da quella morsa e avvicinandosi a lui con aria di superiorità.
Per esser di una statura al quanto bassa, Mattia se la cavava egregiamente nelle piccole controversie, il suo sguardo sembrava si incendiasse in un lampo di rabbia improvvisa, e la sua voce faceva paura quanto un rombo di tuono notturno.
Cecilia sembrava si fosse finalmente ripresa dopo che Mattia le toccò la mano, ora il suo sguardo trasmetteva una rabbia immonda, rabbia per essersi fatta difendere, ma soprattutto rabbia per essersi fatta trattare così da un ragazzo da lei ritenuto squallido e ignorante.
-Siete entrambi degli sciocchi senza cervello!- esclamò osservandoli mentre si stavano scambiando occhiate minacciose, afferrò lo zaino con una mano ed entrò velocemente all'interno della scuola.
Vanessa lanciò uno sguardo deluso verso il povero Mattia ed entrò anche lei seguita da il suo ragazzo. Eravamo rimasti solamente io ed i suoi amici che assistevamo pazienti la fine di quella lite. Nel momento in cui Mattia diede un turbato spintone ad Andrea, capimmo che era tutto finito con un semplice gesto, la sua espressione era infuriata ed infastidita dalla reazione improvvisa di Cecilia, sospirò pesantemente cercando di calmarsi ed entrò anche lui facendomi cenno di seguirlo.
Keiji Kentari





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