Dopo tutti questi anni, riesco ancora a percepire il calore della tua mano aleggiare sulla mia. Quanti anni ormai sono passati da quel terribile giorno, e quanti tramonti ho ammirato per rivederti, ancora ed ancora, per poi darti, giorno dopo giorno, il mio stanco addio... .
Un rugoso e scorbutico vecchietto, che esce all'aria aperta solamente per osservare quel lucente sole scomparire al di là delle montagne, ecco come appaio oggi agli euforici bambini che passeggiano per strada, insieme ai loro amici di avventura.
Vi starete domando il perché questo avvenimento della giornata sia così importante per la mia vita, ma forse è meglio che inizi a narrarvi la mia vita dal principio, quando tutto era ancora da scrivere.
Nacqui nel marzo del 1945, in un piccolo e freddo scantinato di una ricca casa borghese di Milano. La seconda guerra mondiale volse al termine un mese prima della mia comparsa, e questa fu la ragione del perché, mia sorella e mia madre, alloggiarono per circa tre anni in un minuscolo rifugio.

Con il suo misero stipendio non riuscii ad acquistare molto, ma con tutti gli sforzi e i sacrifici che fece, giorno dopo giorno, nutrii se stessa e sfamò mia sorella cercando di darle razioni più grandi di ciò che poteva permettersi.
Da quello che potete scorgere tra le righe, mia madre fu una donna veramente in gamba, ebbe un carattere forte e poderoso, soprattutto durante quel pessimo periodo che intrappolò l'intera popolazione mondiale, non si diede mai per vinta, continuò a sudare le sue razioni di cibo e non smise mai di sperare in un qualche miracolo che potesse aiutarla.
Quanto a mia sorella, non saprei che cosa raccontarvi di lei, credo sia una di quelle persone indescrivibili ma solamente vivibili, la loro bontà e la loro misteriosità è difficile da rappresentare, ma se dovessi farvi capire quanto fosse strana, beh, la paragonerei alla neve, assente per troppo tempo ma presente per il periodo sufficiente a colmare quei vuoti.
Keiji Kentari
Semplice prova ahahah =P
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