Non l'avevo mai vista in quello stato, solitamente non perde mai occasione di scherzare o di fare la buffa con qualche sconosciuto, ma questa volta non ha fatto niente di niente, se ne stava immobile e zitta davanti a lui fissando quegli occhi senza fondo, sembrava che l'avesse stregata!
Chiuse la porta lentamente fissando un punto inesistente, la guardai incuriosito in silenzio ancora sulla soglia della cucina, si voltò con piena calma verso di me e indicò la porta alzando buffamente le sopracciglia in segno di sgomento, iniziai a ridere osservano quella sua divertente espressione facciale,
-Ma lo hai visto...?- domandò incredula
-Si, ma preferivo osservare la mia mammina innamorata- risposi mantenendo la risata, -quando mai mi capiterà di nuovo di vederti timida come una scolaretta!- aggiunsi ridendo ancora più fortemente.
-Vedo che il sonno ti è passato in un attimo, birba che non sei altro- disse acquisendo una sorta di espressione di rimprovero.
-Può darsi-
-Dai su, aiutami a mettere a posto la spesa, ci siamo distratti abbastanza- disse sorridente,
-Ok..- risposi rassegnato accennando un ultimo sorriso causato dalla precedente scenetta.
Dopo aver riordinato il tutto cenammo, ero talmente affamato che divorai qualsiasi cosa commestibile che mi capitava sotto mano, perfino quella squisita torta di mele del vicino!
-Vai poi subito a letto che domani hai scuola- disse in tono serio mentre stava per sorseggiare dell'acqua,
-Se ho sonno- risposi sospirando,
-Avevi da non dormire tutto il giorno, sei peggio di un ghiro- disse sogghignando alzandosi da tavola,
sorrisi ai suoi buffi rimproveri e la osservai mentre andava avanti e indietro dal tavolo al cucinino con i piatti e le posate sporche.
-Rintanati pure in camera se vuoi Luchino, abbiamo finito- disse sorridendo mentre stava per portare in cucina le caraffe mezze piene di acqua e menta,
Mi alzai da tavola e salii le scale, entrai in camera e dopo essermi incorporato di cuffie, mi misi ad ascoltare la tanto odiata musica che piace praticamente solo a me, “Heaven” di Ailee era la canzone che in quei giorni mi tormentava la mente accendendo una voglia irrefrenabile di ascoltarla tutto il giorno, solitamente queste voglie vengono un po' a tutti, e per farle passare si ascoltano fino allo sfinimento, finché un bel giorno si perde totalmente l'interesse per quelle note e per quella voce fantastica.
Dopo qualche ora un sonno tremendo mi colpii violentemente, ad ogni battito di ciglia facevo fatica a riaprirle a causa del grande piacere che provavo quando tutto si spegneva e scompariva dalla mia vista, passarono pochi minuti, decisi di spegnere il portatile e di farmi sommergere da quelle calde coperte che attendevano con ansia un corpo da avvolgere.
Keiji Kentari
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